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ESSENTIA ANIMAE



essènza s. f. [dal lat. essentia, der. di esse «essere»]. – In filosofia, la realtà propria e immutabile delle cose.


ànima s. f. [lat. anĭma «soffio»]. – Il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e centro del pensiero, del sentimento, della volontà.

 

Da tempo sento la necessità di fotografare ciò che di più puro, vero, autentico, possiede l'uomo.

Se stesso.

Se stesso nella sua ordinarietà, nei suoi pregi e difetti, nella sua vita fatta di errori, sconfitte, vittorie, gioie e dolori.

La vita stessa che prende forma in ogni singolo essere umano.

In questo piccolo spazio, tutto mio, voglio raccontarvi della normalità.

Nessun supereroe, nessun influencer, nessuno specialista in nessun settore. Nessun fenomeno.

Voglio raccontarvi l'essenza dell'Anima.

Essentia Animae


Il progetto è lungo e per me anche pieno di emozioni contrastanti, seduta accanto a quelle persone normali, ma posso assicurarvi uniche, che hanno voglia di raccontarsi, ascolterò la loro vita, ciò di cui hanno voglia e necessità di narrare.

Storie di vita vera, di amore, di dolori e di felicità o di infelicità.

Con loro riderò e piangerò.

E scatterò una foto, non saremo più fotografo e fotografato, saremo una connessione di anime.

Il risultato stesso sarà una fotografia dell'anima e non della persona nella sua fisicità.

Entrando in punta di piedi nella loro essenza.


Antonella Cilìa

 

Amalia e l'infanzia rubata


Con Amalia ho chiacchierato per oltre due ore, un vita molto difficile e molto triste.

In questo progetto non voglio raccontare tutto nel dettaglio, voglio assaporare l'intimità di chi si apre a me e tenerla custodita, come uno scrigno. Il mio grande desiderio è entrare in connessione con l'anima dell'essere e scoprirne la sua essenza.

Gli occhi di Amalia parlano, urlano.

Narrano della sua infanzia, rubata. Nata e cresciuta in una famiglia molto numerosa in centro Italia, a 5 anni viene portata in collegio, qui vive per altri 5 anni finché lì qualcuno non decide che debba tornare a casa.

La riportano senza ricordi.

Amalia inizia il suo racconto dicendomi che non ha un'infanzia, ha perso la memoria e non sa neanche il perché. Forse un trauma, chissà cosa sia successo in quel collegio prima di decidere di liberarsi di lei.

Un delegato la lascia su una stradina con una bambola in mano e un foglio dove c'è scritto il suo nome.

Amalia percorre impaurita quel sentiero, non ha ricordi, non sa dove sta andando, fino ad arrivare ad una casa dove una donna, intenta a preparare il pane vicino al forno acceso e fumante, sudata, con i capelli arruffati, le urla contro e le chiede cosa faccia li, Amalia è solo una bambina di 10 anni che non riconosce più nessuno della sua famiglia, orfana di ricordi. Non sa che quella donna è sua madre, le risponde che cerca la sua mamma e non osa neanche immaginare che possa essere quella donna che le sembra una strega. Ma la donna si avvicina a lei rabbiosa e la picchia cosi forte che la piccola Amalia cade a terra e sviene per quasi una settimana.

Si sveglia senza ricordi e in una famiglia che lei non conosce e che la odia.

Vivrà una vita piena di sofferenza, di povertà e di maltrattamenti. Riuscirà a scappare di casa rifugiandosi dalle suore, ma anche qui troverà solo soprusi. All'età di 26 anni conosce l'uomo che sposerà. Non è cattivo, ma non le fa sentire il senso di famiglia che di cui da sempre lei necessita.

Le vicende che mi ha raccontato Amalia sono tante e tutte di abusi.

Piango, ma lei non si commuove, è forte e ha accettato la sua storia, oggi combatte ancora, contro il tumore alle ossa e contro l'alzheimer.

Ancora una volta qualcosa incombe a distruggere i suoi suoi ricordi.

Ma lei non si arrende e sorridendo conclude con una frase che forse non mi aspettavo: "il bene è ovunque e si cela persino dietro al male" .

Sicuramente è cosi.

 

Grazie a Omar Ledda per il supporto e per i video.

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