Aggiornato il: 15 mag 2019
In Giappone esiste un'arte millenaria, quando un vaso si rompe non si butta, si ripara e si ripara con l'oro.
E' il Kintsugi. E quell’oggetto con le sue nuove fratture ricoperte d’oro sarà ancora più unico e prezioso di quanto non lo fosse prima.
Il Kintsugi non è solo arte, ma anche filosofia di vita. L’oggetto in ceramica rappresenta il corpo, la rottura qualsiasi dolore che opprime il corpo e la mente, e le crepe non vanno nascoste, ma impreziosite, allo stesso modo le cicatrici, i difetti fisici e le ferite dell’anima non vanno nascoste, bensì valorizzate in quanto elementi di unicità.
Attraverso l’arte di riparare con l’oro, il kintsugi ci dimostra che da una ferita rimarginata può rinascere una forma di bellezza superiore, e i segni impressi sulla pelle e nella mente hanno un valore inestimabile e che è da essi, dalla loro accettazione che prendono il via i processi di rinascita che creano delle persone nuove.
Emozioni, sorrisi, lacrime...
Cosa ha creato la cicatrice e cosa vedono oggi in essa.
Antonella e Omar, ideatori del progetto, spiegano i motivi e le scelte di rappresentare la rinascita personale a partire da una cicatrice.
Per scoprire il dietro le quinte, i sorrisi e le emozioni che hanno vissuto i protagonisti.
Pier Angelo Carchedi - Videomaker
Dott Walter Comello - Psicologo
Sara De Siena - Artista
Marianna Natalello - Artista